Sovrapposizioni, ossessioni. E abitudini, che sono creative ma riguardano anche la vita e la quotidianità. Senza, però, essere rassicuranti perché nelle pieghe dei riferimenti si insinua il ribaltamento dei significati. E poi, ancora, ci sono le immagini.
Se fosse possibile raccontare con una sola immagine la collezione Primavera Estate 2026 che Alessandro Dell’Acqua ha preparato per N21, allora arriverebbe quella di una donna dalla bellezza essenziale perché si appoggia più sulla personalità che sul semplice aspetto.
Una donna che indossa un abito in chiffon trasparente con uno spacco laterale che parte dal punto del sottomanica e si allunga fino al fondo sotto il ginocchio e che si sovrappone a una gonna in chiffon nero che, a sua volta, si sovrappone a uno short in broccato mentre dal busto traspare un reggiseno in pizzo ricamato e sul busto si notano le spille di fiori in chiffon appassiti oppure in lamina di acciaio che, in un foglio modellato a mano, diventa anch’essa un fiore.
E infine, un maglione sulle spalle con le maniche arrotolate al collo. Una magnifica ossessione che si racconta con un layering leggero e trasparente. ALESSANDRO DELL’ACQUA, DIRETTORE CREATIVO DI N21 «Sono partito dalla volontà di una rilettura di immagini delle variabili estetiche dei tanti decenni proficui del secolo scorso che affollano la mente di ogni creativo e, in un impeto iconoclasta, mi è venuta voglia di trasformare tutte le forme classiche che hanno caratterizzato per molti decenni la moda femminile.
Così, per ottenere questa collezione ho deciso di annullare ogni sintomo di nostalgia e trasformarli in un racconto corale di esperienze di mode e di design. In più, come faccio spesso, ho mescolato e fuso generi e riferimenti. Ed è per questo che in passerella ho voluto anche una parte della collezione maschile. Il risultato è una rilettura di espressioni del classico, dagli abiti sottoveste che spesso ho sovrapposto, all’uso spregiudicato dello chiffon. Senza dimenticare l’innovazione, che ho studiato su un plissé rigido ottenuto su un tessuto di duchesse».
LA COLLEZIONE
Sembra rigida la gonna in duchesse rossa, ma è una rigidità ingannevole, come ingannano le piume che si vedono su orli e balze perché in realtà la leggerezza è dovuta ai petali di chiffon che modificano il loro aspetto trasformandosi in un ricco piumaggio. Appare accecante l’oro laminato di un tessuto in poliestere che serve a ottenere una gonna plissé ed è protettivo il giubbotto over maschile che copre un abito sottoveste in chiffon nero. L’anorak ha la forma di una cappa ed è in lino, mentre in lino doppiato è il soprabito, capo che si presenta anche in tessuto a pois.
Il pizzo ricamato di un abito ha un’eco degli anni Venti, il tailleur di cavallino espone il lato opposto della leggerezza, le T-shirt che esibiscono bolli sembrano pois ma sono “buchi” su una superficie di paillettes. E le camicie maschili azzurre regalano la severità a un soprabito a pois. Gonne e abiti in pizzo macramè lavorato a mano a crochet fanno il verso ai minishorts bloomers, le giacche in lino doppiate si alleano con gli abiti sottoveste doppiati perché uno a fiori ricopre quello rosa. GLI ACCESSORI Cabiria Bag viene arricchita da borchie e chams e si dota di nuovi materiali come il cavallino e il canvas. Due i modelli di scarpe: una Derby con doppia fibbia in bianco, nero, azzurro e marrone e una slik back con punta rotonda. Entrambe arricchite dalle borchie.