
Massimo Giuseppe Bossetti è nato il 28 ottobre 1970 a Clusone, in provincia di Bergamo . Prima del suo arresto nel 2014, lavorava come muratore a Mapello e conduceva una vita apparentemente tranquilla con la sua famiglia.
È noto per essere stato condannato all’ergastolo per l’omicidio della tredicenne Yara Gambirasio, scomparsa nel novembre 2010 e ritrovata senza vita nel febbraio 2011 . Nonostante le condanne definitive, Bossetti ha sempre professato la sua innocenza.
Recentemente, Bossetti è stato intervistato da Francesca Fagnani per la prima puntata di “Belve Crime”, un nuovo programma di Rai 2 che esplora casi di cronaca nera attraverso interviste ai protagonisti . L’intervista è stata registrata all’interno del carcere di Bollate, dove Bossetti sta scontando la sua pena.
Durante le indagini, è emerso che l’uomo che Bossetti credeva essere suo padre non era il suo genitore biologico. I test del DNA hanno rivelato che il suo vero padre era Giuseppe Guerinoni, un autista di autobus deceduto nel 1999.
La vita privata di Massimo Bossetti è stata profondamente segnata dagli eventi legati all’omicidio di Yara Gambirasio, per il quale è stato condannato all’ergastolo nel 2018. Prima dell’arresto, Bossetti viveva a Mapello (BG) con la moglie Marita Comi e i loro tre figli, conducendo una vita apparentemente ordinaria come muratore.
La moglie Marita Comi
Marita Comi, oggi 45enne, ha continuato a vivere nella casa coniugale di Mapello insieme ai figli e alla madre anziana. Nonostante le difficoltà economiche e l’attenzione mediatica, è riuscita a trovare un lavoro per sostenere la famiglia. Ha sempre sostenuto l’innocenza del marito, partecipando alle udienze del processo e rilasciando interviste in cui esprimeva la sua convinzione.
In una docuserie su Netflix, Marita ha raccontato il momento dell’arresto del marito, descrivendo lo shock e la confusione provati in quel frangente.
Vita familiare e difficoltà
Dopo l’arresto di Bossetti, la famiglia ha affrontato numerose difficoltà. I figli hanno vissuto momenti di paura e disagio a causa dell’attenzione dei media, e Marita ha dovuto affrontare la gestione della casa e dei figli da sola. Nonostante tutto, ha cercato di mantenere una parvenza di normalità per il bene dei figli .
Rapporti coniugali
Durante le indagini, emersero voci su presunte relazioni extraconiugali di Marita Comi, che lei ha sempre smentito tramite i suoi avvocati. La Procura considerò credibili alcune testimonianze, ma la difesa contestò tali affermazioni. Secondo l’accusa, le difficoltà matrimoniali avrebbero potuto rappresentare un possibile movente del delitto, ipotesi respinta dalla difesa.
Marita ha dichiarato in diverse occasioni di non voler divorziare dal marito, affermando di credere fermamente nella sua innocenza e di voler mantenere unita la famiglia nonostante tutto.
Presenza mediatica
Oltre alla docuserie su Netflix, Marita Comi ha partecipato a interviste e programmi televisivi per raccontare la sua versione dei fatti e sostenere l’innocenza del marito. La sua testimonianza è stata parte integrante del racconto mediatico del caso, offrendo uno sguardo sulla vita privata della famiglia Bossetti durante e dopo il processo .
In sintesi, la vita privata di Massimo Bossetti e della sua famiglia è stata profondamente influenzata dagli eventi legati al caso giudiziario, con ripercussioni emotive, economiche e sociali che continuano a farsi sentire